visione
e missione
e missione
Esperienza e poliedricità sono tra i valori principali della Fondazione Bertugno-Moulinier e su questi si poggia l’impegno nella valorizzazione dei talenti nell’ambito delle Arti, la Cultura e la Formazione, in una dimensione locale, nazionale ed internazionale.
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La Fondazione Bertugno-Moulinier vuole essere punto di riferimento per guidare verso la costruzione
di una rete virtuosa tra operatori del settore culturale e l’intera filiera produttiva delle arti.

saper fare
È priorità di FBM riattivare un circuito virtuoso tra l’imprenditoria privata, le istituzioni, le arti e gli operatori del settore, ricontestualizzato in una dinamica di relazione tra il saper fare e i linguaggi del contemporaneo.
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le forme
dell’azione
dell’azione
FBM si prefigge l’obiettivo di far dialogare e interagire le arti visive e performative, i nuovi media, le arti grafiche e il design, il cinema, la moda con le discipline umanistiche e scientifiche, in una prospettiva pluridisciplinare.
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FBM focus
FBM FOCUS è un laboratorio on-line di idee, di scambio e divulgazione culturale. FBM FOCUS è lo strumento della Fondazione che mette in evidenza e dà visibilità ad artisti e iniziative promosse da FBM.
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< La Fondazione
Bertugno-Moulinier
La piena coscienza della permeabilità delle arti in ambito contemporaneo e l’esperienza maturata sul campo dai fondatori in anni di attività transdisciplinare è il punto di partenza da cui prende forma la visione di intervento della Fondazione Bertugno-Moulinier.
La Fondazione, costituita nel 2021 a Roma, opera collaborando con enti, organismi e istituzioni locali, regionali, nazionali ed internazionali, pubblici e privati, aziende, associazioni, fondazioni, secondo gli scopi e i principi enunciati nello statuto.
La Fondazione, costituita nel 2021 a Roma, opera collaborando con enti, organismi e istituzioni locali, regionali, nazionali ed internazionali, pubblici e privati, aziende, associazioni, fondazioni, secondo gli scopi e i principi enunciati nello statuto.

La storia
I coniugi Bertugno-Moulinier si incontrano a Roma venticinque anni fa e fin dal primo momento colgono le reciproche affinità intellettuali.
Comincia una vita di viaggio che li porta, oltre che a Roma e Parigi, rispettivamente città natali di Simone Bertugno e Magali Moulinier, a transitare e lavorare in molte altre località europee.
Gli interessi in comune e la stessa visione del mondo, della musica, della letteratura e dell’estetica consolidano un rapporto che sfocia ben presto nell’esperienza professionale condivisa. Ruoli differenti ma complementari li conducono a operare in una realtà produttiva complessa che riescono da anni ad arricchire di nuovi progetti, con un lavoro quotidiano in totale sinergia. Questa esperienza di vita, aperta ed altruista, vuole essere condivisa e trasmessa attraverso le attività della Fondazione.
Magali Moulinier
Nata nel 1966 a Parigi, vive e lavora tra Italia e Francia. Curatrice indipendente, storica dell'arte e del design, specializzata in storia dell’arte moderna e contemporanea, si è laureata alla Sorbonne in lettere moderne e lingue straniere
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Simone Bertugno
Nato nel 1963 a Roma, dove vive e svolge la sua attività artistica. Compiuti gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, trova nel campo della scultura la sua dimensione e la possibilità di realizzare il suo percorso espressivo
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Emiliano Coletta
Nato a Roma nel 1974. Insieme a Simone Bertugno e Magali Moulinier si cimenta nella creazione di FBM condividendone i valori e la visione.
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< organigramma
e trasparenza
La Fondazione Bertugno-Moulinier è stata costituita nel 2021, con personalità giuridica, ed è iscritta al Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Roma. La fondazione è Ente del Terzo Settore (ETS).
Statuto (scarica in formato PDF)
Riconoscimento della Personalità giuridica (scarica in formato PDF)
Riconoscimento della Personalità giuridica (scarica in formato PDF)
Organi
Simone Bertugno: Presidente
Magali Moulinier: Vice-presidente
Emiliano Coletta: Consigliere
Daniele Lorenzetti: Sindaco Unico
Team
Simone Bertugno: Direttore artistico
Magali Moulinier: Direttrice dei programmi
Emiliano Coletta: Responsabile del dipartimento Formazione e scambi
Aura Monsalves Munoz: Assistente, addetta alla Biblioteca
Magali Moulinier

Designer tessile, formatasi contemporaneamente presso lo Studio Berçot di Parigi, ha lavorato per la Haute Couture ed è stata anche giornalista per diverse testate di moda e design.
Ha collaborato regolarmente per dieci anni con il Musée de design et d’arts appliqués contemporains (Mudac) a Losanna, in Svizzera, dove è stata curatrice e commissario d’esposizioni.
Ha incentrato il suo lavoro e la sua ricerca sulla pluridisciplinarietà, collaborando con varie istituzioni e gallerie come curatrice nei settori dell'arte moderna e contemporanea, moda, design, grafica, arti applicate, come per Expo 02 in Svizzera, il Musée des Art décoratifs di Parigi, il Museo cantonale di Belle Arti di Losanna, il Museo Olimpico, la Biennale Internazionale di Design di Saint Etienne ed altri eventi.
Nel 2004, Magali Moulinier cura con Chantal Prod’Hom al Mudac di Losanna, in stretta collaborazione con la Fondazione Vodoz-Danese, l’esposizione “Danese, Éditeur de design italien, Milan 1957-1991”. L’incontro con la coppia Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, la fotografa e l’imprenditore, editore ed esteta, marca per Magali un punto di riferimento importante. Sostenitori e promotori di una vera e propria “cultura dell’oggetto” hanno lavorato in totale sinergia con artisti, designer e pensatori come Bruno Munari ed Enzo Mari. Magalì rimarrà profondamente segnata dalla loro avventura umana, intellettuale e creativa tanto da trarne ispirazione come modello per la Fondazione Bertugno-Mouliner.
Dopo un lungo periodo di attività sul campo ha svolto il ruolo di docente in Storia dell'arte moderna e contemporanea e Storia del design alla Rome University of Fine Art, mettendo a disposizione dei suoi studenti il suo poliedrico bagaglio.
Impegnata socialmente, ha messo le sue capacità di scrittura e curatoriali a disposizione in diverse occasioni con ONG umanitarie come Médecins du Monde per documentare e promuovere le loro numerose azioni.
Ha collaborato regolarmente per dieci anni con il Musée de design et d’arts appliqués contemporains (Mudac) a Losanna, in Svizzera, dove è stata curatrice e commissario d’esposizioni.
Ha incentrato il suo lavoro e la sua ricerca sulla pluridisciplinarietà, collaborando con varie istituzioni e gallerie come curatrice nei settori dell'arte moderna e contemporanea, moda, design, grafica, arti applicate, come per Expo 02 in Svizzera, il Musée des Art décoratifs di Parigi, il Museo cantonale di Belle Arti di Losanna, il Museo Olimpico, la Biennale Internazionale di Design di Saint Etienne ed altri eventi.
Nel 2004, Magali Moulinier cura con Chantal Prod’Hom al Mudac di Losanna, in stretta collaborazione con la Fondazione Vodoz-Danese, l’esposizione “Danese, Éditeur de design italien, Milan 1957-1991”. L’incontro con la coppia Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, la fotografa e l’imprenditore, editore ed esteta, marca per Magali un punto di riferimento importante. Sostenitori e promotori di una vera e propria “cultura dell’oggetto” hanno lavorato in totale sinergia con artisti, designer e pensatori come Bruno Munari ed Enzo Mari. Magalì rimarrà profondamente segnata dalla loro avventura umana, intellettuale e creativa tanto da trarne ispirazione come modello per la Fondazione Bertugno-Mouliner.
Dopo un lungo periodo di attività sul campo ha svolto il ruolo di docente in Storia dell'arte moderna e contemporanea e Storia del design alla Rome University of Fine Art, mettendo a disposizione dei suoi studenti il suo poliedrico bagaglio.
Impegnata socialmente, ha messo le sue capacità di scrittura e curatoriali a disposizione in diverse occasioni con ONG umanitarie come Médecins du Monde per documentare e promuovere le loro numerose azioni.
Simone Bertugno

Gli è proprio lavorare sullo spazio, la percezione e il suono. La sua molteplicità di interessi lo ha portato alla sperimentazione realizzando opere mixed media dove medium e materiali specifici,la scultura, il suono e la tecnologia, la performance, descrivono un percorso teso alla ricerca di un unicum espressivo in continua evoluzione.
Per declinare negli anni la sua ricerca, si è nutrito della sua attività professionale e viceversa: ha lavorato nel campo della scenografia teatrale e di eventi e nella creazione di props per enti lirici o il cinema, l’interior design e il design, della decorazione e della sua profonda conoscenza ed applicazione delle tecniche pittoriche e grafiche, del cinema come compositore e autore di colonne sonore, come musicista e polistrumentista in vari progetti musicali.
Il suo ricco bagaglio di conoscenze è stato riversato nella formazione, come docente di scultura, affrontando l’esperienza in una prospettiva transdisciplinare, per rinnovare alla base l’insegnamento della scultura e attualizzarla nell’estetica dei linguaggi contemporanei. Nel suo percorso artistico e professionale la conoscenza e l’applicazione delle tecniche hanno caratterizzato la sua ricerca e soddisfatto la sua continua ed onnivora curiosità, fornendogli nuovi strumenti e completandolo come artista.
Per l’approfondimento dell’attività espositiva e della sua opera visita:www.simonebertugno.com
Per declinare negli anni la sua ricerca, si è nutrito della sua attività professionale e viceversa: ha lavorato nel campo della scenografia teatrale e di eventi e nella creazione di props per enti lirici o il cinema, l’interior design e il design, della decorazione e della sua profonda conoscenza ed applicazione delle tecniche pittoriche e grafiche, del cinema come compositore e autore di colonne sonore, come musicista e polistrumentista in vari progetti musicali.
Il suo ricco bagaglio di conoscenze è stato riversato nella formazione, come docente di scultura, affrontando l’esperienza in una prospettiva transdisciplinare, per rinnovare alla base l’insegnamento della scultura e attualizzarla nell’estetica dei linguaggi contemporanei. Nel suo percorso artistico e professionale la conoscenza e l’applicazione delle tecniche hanno caratterizzato la sua ricerca e soddisfatto la sua continua ed onnivora curiosità, fornendogli nuovi strumenti e completandolo come artista.
Per l’approfondimento dell’attività espositiva e della sua opera visita:
Emiliano Coletta

Artista, scultore esperto di modellato e dei calchi, della lavorazione delle resine delle gomme e delle plastiche e competente ceramista.
Socio fondatore nel 1999 della Mazzone SRL, pittori e scultori associati, impresa di artisti specializzata nella produzione e nella cantierizzazione di lavori con tecniche e tecnologie per l’arte. Dal 2000 lavora nel gruppo di artisti indipendenti com.plot S.Y.S.tem.
Le sue competenze tecniche e le esperienze professionali lo hanno portato ad affrontare molteplici declinazioni del linguaggio artistico, nella scenotecnica teatrale e cinematografica, per eventi di rilevanza nazionale ed internazionale dove tecnica e tradizione delle discipline plastiche e scultoree, della decorazione pittorica, della meccanica applicata alla scenografia, hanno visto l’integrazione delle nuove tecnologie multimediali più avanzate.
Docente, insegna Decorazione Plastica e Formatura presso la scuola di Arti Ornamentali del Comune di Roma. Dal 2010 insegna a Roma varie tecniche per la scultura – Formatura, tecnologia e dei materiali, presso la RUFA, libera Accademia delle Belle Arti legalmente riconosciuta, dove è anche coordinatore del Dipartimento di Arti Visive
Per l’approfondimento dell’attività espositiva e della sua opera visita:www.emilianocoletta.it
Socio fondatore nel 1999 della Mazzone SRL, pittori e scultori associati, impresa di artisti specializzata nella produzione e nella cantierizzazione di lavori con tecniche e tecnologie per l’arte. Dal 2000 lavora nel gruppo di artisti indipendenti com.plot S.Y.S.tem.
Le sue competenze tecniche e le esperienze professionali lo hanno portato ad affrontare molteplici declinazioni del linguaggio artistico, nella scenotecnica teatrale e cinematografica, per eventi di rilevanza nazionale ed internazionale dove tecnica e tradizione delle discipline plastiche e scultoree, della decorazione pittorica, della meccanica applicata alla scenografia, hanno visto l’integrazione delle nuove tecnologie multimediali più avanzate.
Docente, insegna Decorazione Plastica e Formatura presso la scuola di Arti Ornamentali del Comune di Roma. Dal 2010 insegna a Roma varie tecniche per la scultura – Formatura, tecnologia e dei materiali, presso la RUFA, libera Accademia delle Belle Arti legalmente riconosciuta, dove è anche coordinatore del Dipartimento di Arti Visive
Per l’approfondimento dell’attività espositiva e della sua opera visita:
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valore alle arti valore alle arti valore alle arti
Con le sue attività FBM vuole espandere l’ecosistema culturale, proponendo la produzione di nuovi segni etici ed estetici, in un dialogo continuo tra le forme dell'attualità contemporanea, la storia e il patrimonio artistico.
Favorire la crescita della cultura è l’obiettivo che si pone la Fondazione Bertugno-Moulinier allacciando legami con l’imprenditoria privata e le istituzioni, in una dinamica di ridefinizione della relazione tra il saper fare, i linguaggi del contemporaneo e la loro forza comunicativa.
Favorire la crescita della cultura è l’obiettivo che si pone la Fondazione Bertugno-Moulinier allacciando legami con l’imprenditoria privata e le istituzioni, in una dinamica di ridefinizione della relazione tra il saper fare, i linguaggi del contemporaneo e la loro forza comunicativa.

< Sostenere, promuovere, diffondere
La forma reticolare scelta e diffusa da FBM invita le Istituzioni pubbliche e private italiane ed estere a condividere la sua visione e la sua operatività a beneficio di chi crea, pratica e partecipa, produce e sostiene le arti e le culture.
Con le Accademie, gli Istituti di cultura, i Musei, le Università, i Conservatori, le scuole di ogni ordine e grado, le Fondazioni e gli operatori del mercato dell’arte, le gallerie private e le aziende, si vuole attivare una sinergia concreta e propositiva.
< Un nuovo paradigma
del saper fare
Il dialogo tra l’arte e le arti applicate è un continuum nella storia ed è patrimonio dell’umanità, a tutte le latitudini.
Le arti hanno da sempre alle proprie spalle una filiera di maestranze che utilizza le tecniche tramandate dalla tradizione, anche rinnovate e potenziate dalle nuove tecnologie. In passato, la collaborazione tra artisti, designer ed imprenditori illuminati ha reso possibile la nascita del “Made in Italy”. Questa esperienza può e deve essere rinnovata e applicata ai campi specifici delle arti in tutte le sue forme espressive. Tale obiettivo si dimostra raggiungibile attraverso la costituzione di partenariati, creando un indotto nuovo, alternativo e funzionale.














BUBBLING (detail), Seba Lallemand. Courtesy of the artist - photo ©Laurent Alvarez, 2015.
< Eventi e progetti
Esposizioni, performance, concerti
Gli eventi della Fondazione si articolano in diversi format e forme, in Italia e all’estero. Le sue azioni programmatiche si svolgono in una rete di luoghi diffusi, in collaborazione attiva con altre realtà associative, istituzionali e indipendenti, che condividono la visione progettuale di FBM.
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Residenze
e produzione
Le residenze d’artista del network di FBM sono concepite come residenze produttive di scambio formativo e culturale. Le residenze si svolgeranno presso centri d’arte, opifici, aziende o singole maestranze specializzate, diffuse sul territorio nazionale ed europeo, in collaborazione con altre realtà culturali.

Workshops
Workshop con artisti, tecnici del settore e maestri d’arte: FBM si impegna a operare per mettere in relazione artisti, professionisti, aziende e studenti ma anche appassionati con le realtà d’eccellenza presenti sui territori di intervento, per un'azione sistematica, sociale e culturale.


Talk e convegni
Talk e convegni con artisti, docenti e personalità delle discipline umanistiche, scientifiche, del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale, saranno attivati in occasione dei suoi eventi programmatici.

Editoria
FBM curerà anche la produzion cartacea di cataloghi, monografie e produzioni inedite, libri d’artista e multipli d’artista, concepiti con artisti e designer in dialogo con curatori e storici dell’arte invitati.

Brochure in edizione limitata, realizzata per l'azione FISSIDENS MICROSTICTUS di Aura Monsalves Munoz, prodotta dalla Fondazione Bertugno-Moulinier


< sistema limbico

Sistema Limbico è una spazio ibrido e polifunzionale che accoglie, secondo le sue potenzialità, le forme espressive del contemporaneo con progetti sviluppati in situ. Giovani artisti di tutte le nazionalità, inediti talenti, studenti delle Accademie verranno invitati attraverso una Call a verificare i loro linguaggi e modi espressivi, confrontandosi con il pubblico e gli addetti ai lavori.
La prima Call “Sistema Limbico” verrà bandita nel 2022.
Gli ambiti creativi sono : video, sound art, installazioni, performance, fotografia, scultura.
La presentazione del lavoro sarà inserita in una programmazione di eventi periodici.
Se vuoi presentarci un lavoro inedito per lo spazio Sistema Limbico, scrivici a
Scarica le specificità tecniche dello spazio >



formazione

Attraverso una rete transnazionale di addetti ai lavori e maestranze specializzate, l’azione culturale integrata di FBM, mette in relazione competenze specifiche in un'ottica di trasmissione della conoscenza e delle pratiche del saper fare. Tra innovazione e tradizione, i nostri docenti, artisti e singoli operatori delle arti applicate, attualizzano i saperi e li ricontestualizzano nella contemporaneità. FBM attiverà workshop, simposi e corsi intensivi in forma diffusa, presso aziende e opifici, per conservare e tramandare un patrimonio materiale ed immateriale fatto di persone, saperi e operatori d’eccellenza.
esposizioni,
performance, concerti

18 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023
“La tenda, le stelle, la terra”
# un tendone da circo
# una mostra di arte contemporanea
# un workshop di autocostruzione e una passeggiata esplorativa
Un evento organico aperto a tutt*
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Nomadic Art Circus #1
“La tenda, le stelle, la terra”
# un tendone da circo# una mostra di arte contemporanea
# un workshop di autocostruzione e una passeggiata esplorativa
Un evento organico aperto a tutt*
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In opera / Natura e Artificio
Una giornata all’insegna dell’arte, della performance e del confronto tra uomo, natura e artificio .scopri di più>
workshop
talk e convegni

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editoria
Eventi e progettiIN OPERA / NATURA
IN OPERA / NATURA
E ARTIFICIO



IANUS/ES–PAN
Azione-concerto, 20'
Simone Bertugno, con il contributo di Silvia Nesi e la partecipazione di Davide Miceli, Walter Pilato, Lorenzo Colli.
In occasione dell’installazione Giano, scultura di Simone Bertugno, scultore, compositore, performer, a “Sculture in Campo”, Parco Internazionale di Scultura Contemporanea di Lucilla Catania in Bassano in Teverina, (VT), viene presentata un’azione performativa inedita dell’artista, in forma di azione e concerto live - electronics.
La performance IANUS / ES – PAN è stata concepita come un’esperienza sensoriale
partecipativa, un rito di passaggio e di trasformazione. L’ambiente sonoro circostante, “campionato” nel territorio di Bassano in Teverina e limitrofi più significativi, è oggetto di una mappatura sonora che attraverso un processo di riscrittura viene trasformato e restituito.
Azione-concerto, 20'
Simone Bertugno, con il contributo di Silvia Nesi e la partecipazione di Davide Miceli, Walter Pilato, Lorenzo Colli.
In occasione dell’installazione Giano, scultura di Simone Bertugno, scultore, compositore, performer, a “Sculture in Campo”, Parco Internazionale di Scultura Contemporanea di Lucilla Catania in Bassano in Teverina, (VT), viene presentata un’azione performativa inedita dell’artista, in forma di azione e concerto live - electronics.
La performance IANUS / ES – PAN è stata concepita come un’esperienza sensoriale
partecipativa, un rito di passaggio e di trasformazione. L’ambiente sonoro circostante, “campionato” nel territorio di Bassano in Teverina e limitrofi più significativi, è oggetto di una mappatura sonora che attraverso un processo di riscrittura viene trasformato e restituito.
Questo processo di riscrittura del suono ambiente, lavora sulle frequenze (Hz) dello spettro udibile.
Rallentando e accelerando il suono di origine, filtrato attraverso l’elettronica ed il suono di sintesi,
l’origine sonora diventerà strumento, ritmo o ambiente sonoro astratto, dilatato. Il processo di appropriazione, trasformazione e restituzione del suono ambiente fa da “specchio“ alla scultura Giano appunto, in cui la forma e l’immagine sono state sottoposte ad un processo simile di costruzione, decostruzione, ricostruzione.
Per evidenziare l’assoluta relatività della nostra percezione e la ciclica trasformazione propria ai processi naturali, l’artista costringe il suono e la forma, applicando regole, schemi, diagrammi.
Questa non è un’operazione puramente meccanica, solo l’applicazione del “gioco“ della prospettiva, l’anamorfosi, che è alla base del processo generativo dell’opera: è proprio in questo metodo applicativo, mediato dall’artista che lo schema, le leggi e le forze sono annullate, producendo altro da sé ed un’altra natura possibile della natura stessa.
IANUS / ES-PAN ascolta >
Questa non è un’operazione puramente meccanica, solo l’applicazione del “gioco“ della prospettiva, l’anamorfosi, che è alla base del processo generativo dell’opera: è proprio in questo metodo applicativo, mediato dall’artista che lo schema, le leggi e le forze sono annullate, producendo altro da sé ed un’altra natura possibile della natura stessa.
IANUS / ES-PAN ascolta >
Eventi e progettiPLATEIA - Comunità per la rigenerazione
verde e urbana
PLATEIA - Comunità per la rigenerazione
verde e urbana
PLATEIA - Comunità per la Rigenerazione Verde e Urbana, riunisce comunità formali ed informali per rigenerare una piazza, Largo Perestrello nella periferia di Roma, Torpignattara/Marranella, che non è mai stata pianificata e non è mai stata utilizzata al meglio delle sue potenzialità.
Vincitore del bando “New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement”, dedicato alla partecipazione civica e finanziato dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), il progetto PLATEIA è stato ideato e promosso dalla Fondazione Bertugno-Moulinier, in partnership con il collettivo di architetti Orizzontale, l’Ecomuseo Casilino, l'Associazione Pisacane 0-99 e il Municipio V di Roma, un consorzio composto da artisti, architetti, leader di comunità, educatori e curatori, che portano un approccio transdisciplinare.


Largo Perestrello è situato a Roma, nel quartiere Tor Pignattara/Marranella. Questo spazio è il centro focale del progetto PLATEIA : è un'area di 1400 mq, costruita come copertura di un parcheggio interrato e riassume perfettamente le complessità del territorio, delle sue trasformazioni. Tor Pignattara/Marranella, nato come quartiere operaio, presenta un tessuto edilizio frammentato, risultato da iniziative spontanee, abitato da diverse comunità provenienti da Bangladesh, Cina, Filippine, Romania, Egitto, Perù, per citarne alcune. Dal 2010, proprio per la carenza di spazi pubblici, luoghi di aggregazione e servizi, gli abitanti della zona hanno iniziato a utilizzare la “piazza” che è divenuta, nel tempo, luogo di attivazione di diverse iniziative culturali. Sono tante le realtà della cittadinanza attiva e associativa che hanno operato sulla piazza negli anni, per sensibilizzare le istituzioni a fornire dei servizi per la cittadinanza. L’associazione di genitori (Pisacane 0-99) della Scuola Primaria Pisacane, importante plesso scolastico del quartiere, ha subito posto l’attenzione sull’inclusione sociale, l’intercultura e sull’interazione fra le famiglie e il quartiere. Nel tempo, il collettivo di architettura orizzontale, il cui lavoro attraversa architettura, social design e auto-costruzione è stato protagonista di vari interventi temporanei, per migliorare l’utilizzo della piazza. L’Ecomuseo Casilino, ha operato attraverso attività laboratoriali, espositive, narrative con la finalità di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale (materiale e immateriale), paesaggistico e ambientale del quartiere e del quadrante di Roma est.
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“PLATEIA è un processo co-partecipato per dare vita a un modello scalabile e inclusivo di rigenerazione socio-urbana, attraverso la riconnessione con la natura, la cultura e la bellezza. Una progettazione partecipata, che mira alla riconquista di un senso di appartenenza dello spazio da parte delle comunità che vivono nell'area, proponendo soluzioni basate sul rinverdimento e la riqualificazione di questa Piazza pubblica.
PLATEIA non è solo un prototipo di trasformazione fisica di uno spazio urbano; è una storia collettiva di creatività, inclusione e costruzione di un futuro sostenibile, scritta da chi ci vive : un’opportunità unica di creare un modello intriso di sostenibilità, verso il benessere collettivo, dove le comunità locali assumono un ruolo attivo nella definizione di progetti e azioni future. PLATEIA ha operato come catalizzatore per la costruzione di un modello di self-governance dove le comunità locali hanno assunto un ruolo attivo nella definizione di azioni future, favorendo la promozione dello scambio di buone pratiche e di progetti innovativi e il trasferimento di conoscenze tra gli abitanti e le realtà associative, nel solco delle linee guida del New European Bauhaus”.
PLATEIA non è solo un prototipo di trasformazione fisica di uno spazio urbano; è una storia collettiva di creatività, inclusione e costruzione di un futuro sostenibile, scritta da chi ci vive : un’opportunità unica di creare un modello intriso di sostenibilità, verso il benessere collettivo, dove le comunità locali assumono un ruolo attivo nella definizione di progetti e azioni future. PLATEIA ha operato come catalizzatore per la costruzione di un modello di self-governance dove le comunità locali hanno assunto un ruolo attivo nella definizione di azioni future, favorendo la promozione dello scambio di buone pratiche e di progetti innovativi e il trasferimento di conoscenze tra gli abitanti e le realtà associative, nel solco delle linee guida del New European Bauhaus”.
FBM

SCARICA IL PROGRAMMA
Il progetto “Periferica Dance Circus Lab” è stato realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell'Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro - Anno 2022 promosso da Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali. Con il Patrocinio del Municipio Roma V.





< FBM focus
Periodico, versatile, aperto, FBM FOCUS presenta in forme differenti, quali interviste, brevi monografie, approfondimenti e rimandi esterni alla
realtà
della Fondazione. Concentra l’attenzione sulle attività parallele affini, pratiche artistiche e culturali, attualità dei suoi partners.
Progetti realizzati o in fase di realizzazione, eventi ed esposizioni sono messi in evidenza per strutturare scambi e rimandi, in un dialogo critico e costruttivo, in un'ottica di condivisione e divulgazione.
Progetti realizzati o in fase di realizzazione, eventi ed esposizioni sono messi in evidenza per strutturare scambi e rimandi, in un dialogo critico e costruttivo, in un'ottica di condivisione e divulgazione.
< Sede e territorio
FBM vuole valorizzare il territorio attraverso l’arte e l’apprendimento dei mestieri dell’arte per mettere in relazione le comunità presenti e le culture differenti che convivono nel territorio.
Il distretto di Torpignattara vede la presenza di numerose realtà culturali e comunità, di origini sociali diverse, che convivono in una dimensione multietnica ricca di differenze: un grande potenziale di interscambio culturale.
Il distretto di Torpignattara vede la presenza di numerose realtà culturali e comunità, di origini sociali diverse, che convivono in una dimensione multietnica ricca di differenze: un grande potenziale di interscambio culturale.
< Azione sociale e
mediazione
La fondazione si impegna in un’azione di formazione per diffondere conoscenze, facendo da ponte con le realtà produttive di un quartiere in pieno cambiamento per favorire e creare lavoro, reddito, generare ricchezza materiale ed umana.
FBM favorisce, attraverso le sue attività culturali, l’idea di utilità sociale e politica dell’arte all’interno di territori periferici o svantaggiati, nel rispetto delle culture e delle comunità che li abitano.
FBM favorisce, attraverso le sue attività culturali, l’idea di utilità sociale e politica dell’arte all’interno di territori periferici o svantaggiati, nel rispetto delle culture e delle comunità che li abitano.

< L’Atelier
Concepito come spazio di produzione, è un opificio, un laboratorio attrezzato con due forni per la ceramica, oltre a essere dotato di un piccolo studio di registrazione per produzioni musicali. L’atelier è lo spazio di lavoro dell'artista Simone Bertugno, ma è anche messo a disposizione per la produzione artistica e le attività formative della Fondazione.



< comitato scientifico
Aree di interesse ed intervento del Comitato scientifico:
In fase di costituzione:
Area discipline umanistiche
Area editoria
Area moda e costume
Area periferie e territori

05 giugno 2023 - 12 febbraio 2024
PLATEIA - Comunità per la rigenerazione verde e urbana
Progetto vincitore del bando New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement dedicato alla partecipazione civica. PLATEIA riunisce le istituzioni e le comunità associative e si sviluppa in una serie di attività : architettura, arte, workshop, laboratori, incontri, mostre, svolte sul territorio di Roma, e in particolare Largo Perestrello - 05.06.2023-12.02.2024, Largo Perestrello – Tor Pignattara/Maranella, ROMAUn evento organico aperto a tutt*
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18 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023
Nomadic Art Circus #1
“La tenda, le stelle, la terra”
Nomadic Art Circus #1, esposizione d'arte contemporanea e La tenda, le stelle, la terra, workshop di autocostruzione, nell' ambito di Periferica | Dance Circus Lab, progetto del Balletto di Roma, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell'Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro - Anno 2022 promosso da Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali.in collaborazione con 238 Hangar delle Arti, C.P.C.C.L. e Kollatino Underground
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IN OPERA / NATURA E ARTIFICIO
Fondazione Bertugno-Moulinier, in sinergia con S.I.C.- Sculture in Campo - Parco Internazionale di Scultura Contemporanea Fondazione Bertugno-Moulinier ha presentato l’evento IN OPERA / NATURA E ARTIFICIO, che ha visto anche il prezioso supporto della Fondazione Carivit. Una serie di interventi artistici inediti, talk e riflessioni incentrati sul rapporto che lega l’arte, l'uomo e la natura, aprendo scenari ampi grazie alle pratiche artistiche e all'antropocene - Ottobre 2021 - Bassano in Teverina (VITERBO)
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Area arti visive
Area teoria dell'arte e dei media, critica
Area musica
Area letteratura
Area cinema e tv
Area architettura e patrimonio culturale
Area design, graphic design, digital design
Espressione dei molteplici interessi dei fondatori, la biblioteca mette a disposizione manuali di storia e critica dell’arte classica, moderna e contemporanea, architettura e design, storia della moda e del costume, saggi di filosofia, letteratura, cataloghi d’arte, monografie sull’arte il design e l’architettura, in italiano, francese, inglese o ancora cinese.
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< Fondo e Archivio
Il fondo
Costituito su un corpus di opere dell’artista Simone Bertugno, viene arricchito al ritmo delle nuove produzioni, sempre messe in valore, come archivi del futuro.
Il fondo sarà inoltre completato da una collezione di opere di artisti, in fase di costituzione.



Aura Monsalves Munoz

In occasione della giornata dedicata all’evento In Opera. Natura e Artificio, la Fondazione Bertugno-Moulinier ha invitato l’artista Aura Monsalves Munoz (Venezia, 1992) a interagire con il luogo che li ha ospitati: S.I.C.- Sculture In Campo.
Da ciò nasce Heliobia Spinellii, opera audio da ascoltare in loco, seduti su di un piccolo e personale tappeto di erba sintetica, adagiato sulle colline di Bassano in Teverina (VT). Erba naturale e la sua sintetica copia rimangono in contatto, mentre una voce digitale racconta e guida il visitatore in un racconto in bilico tra informazione e intimi ricordi.
Lo sforzo di rimanere nel confine, lasciare aperti i margini in cui due parti sono nello stesso attimo, percorre tutta la ricerca di Aura Monsalves Munoz.
Da ciò nasce Heliobia Spinellii, opera audio da ascoltare in loco, seduti su di un piccolo e personale tappeto di erba sintetica, adagiato sulle colline di Bassano in Teverina (VT). Erba naturale e la sua sintetica copia rimangono in contatto, mentre una voce digitale racconta e guida il visitatore in un racconto in bilico tra informazione e intimi ricordi.
Lo sforzo di rimanere nel confine, lasciare aperti i margini in cui due parti sono nello stesso attimo, percorre tutta la ricerca di Aura Monsalves Munoz.
“Abbiamo incontrato Aura Monsalves Munoz la prima volta grazie a un altra giovane artista, Claudia Schioppa (che sarà prossimamente oggetto di uno dei FBM Focus).
Ci siamo subito interessati alla sua ricerca artistica, sensibile e profonda, sul sottile limite del percepito e dell’esperienza interiore, a cui Aura dà forma nel suo lavoro. Utilizzando differenti media come il suono, la fotografia, il video o la performance, l’artista ci guida in esperienze uniche, che partendo dalla sua personale visione, aprono spazi di profonda condivisione. Il linguaggio espressivo di Aura sorprende per la sua apparente semplicità, capace di muovere, attraverso azioni ed associazioni visive personali e significanti, abissi interiori, intimi, che abbracciano il mondo ed ad esso comunicano.
I suoi lavori, sottili, delicati e mai urlati, assomigliano a lei, per bellezza e forza espressiva. Un sussurro può dire di più del clamore, in un epoca dove tutto grida.
Siamo felici di averla incontrata e di sostenerla.”
Ci siamo subito interessati alla sua ricerca artistica, sensibile e profonda, sul sottile limite del percepito e dell’esperienza interiore, a cui Aura dà forma nel suo lavoro. Utilizzando differenti media come il suono, la fotografia, il video o la performance, l’artista ci guida in esperienze uniche, che partendo dalla sua personale visione, aprono spazi di profonda condivisione. Il linguaggio espressivo di Aura sorprende per la sua apparente semplicità, capace di muovere, attraverso azioni ed associazioni visive personali e significanti, abissi interiori, intimi, che abbracciano il mondo ed ad esso comunicano.
I suoi lavori, sottili, delicati e mai urlati, assomigliano a lei, per bellezza e forza espressiva. Un sussurro può dire di più del clamore, in un epoca dove tutto grida.
Siamo felici di averla incontrata e di sostenerla.”
Simone Bertugno e Magali Moulinier
“Nei confini si scontrano | incontrano due parti, due discorsi.
Artificiale-naturale sono l'uno nell'altro.
Si muovono come sinuosi animali o forse un unico compostaggio in cui si perdono pezzi e se ne raccolgono altri, man mano che ci si insinua negli angoli del mondo.
Sui confini si battono le peggiori battaglie.
Su di essi si sentono i rumori dell'universo.
Ai bordi conosco e scopro ogni volta un me stesso.
Camminare lungo i confini per mantenerli vibranti.
Voce sintetica | pensieri morbidi
Traduzioni continue.
Nella linea che separa e unisce nascono insenature, vuoti, margini, angoli bui in cui crescono e muoiono racconti.”
Aura Monsalves Munoz
Un confine velato
di Davide Maria Mannocchi
di Davide Maria Mannocchi
I sensi umani si stanno riadattando alla sempre più performante tecnologia che progressivamente tende a permeare il nostro quotidiano. La delicata condivisione della propria sfera emotiva si incanala attraverso algoritmi che ne sanno accrescere quanto soffocare la dirompente potenzialità.
Lo sguardo dell’artista ha oggi il ruolo di decifrare l’enorme capacità di questo intreccio di codici binari che non devono essere considerati necessariamente ostili, non presuppongono l’esclusione dell’emotività.
L’interazione tra fattore umano e tecnologico è un campo ancora tendenzialmente vergine.
Come un esploratore di questa nuova frontiera, l’artista si cala nel buio dell’introspezione per comprendere e, ancor più importante, far comprendere, quali occasioni questo inedito scenario può portare a noi contemporanei.
Aura Monsalves Munoz (Venezia,1992) mette al centro del suo impegno creativo la relazione e il contatto con il mondo che la circonda. La fotografia digitale è lo strumento prediletto dall’artista.
La Monsalves Munoz però sceglie di divincolarsi da qualsiasi incasellamento e, sotto il segno della sperimentazione, osserva come il corpo dell’essere umano, delicato involucro del suo bagaglio interiore, sia esso stesso il frutto dell’ibridazione di ogni elemento contingente alla vita dell’individuo.
Tempo e spazio si districano nel linguaggio dell’artista veneziana che anche attraverso lo strumento del video processa il rimbalzo tra la stasi e il dinamismo. Il contrasto è punto di partenza per la rivelazione del rapporto affettivo che non si proietta necessariamente verso l’esterno. Nelle riflessioni della Munoz infatti, tale contrasto si rivolge all'interiorità, alla cura che deve essere dedicata al proprio io, come testimonia il progetto Senza Titolo, ambiente n.1.
Qui due sistemi mediatici si scontrano, due squarci temporali s’intrecciano e sovrappongono, l’avvicinarsi e l’indietreggiare, il tempo in movimento del video e quello fermo della fotografia.
L’essenza umana si concilia così con la tecnologia, quest’ultima presentatasi nella veste di promotrice della rivelazione del proprio globo emotivo. Un confine velato, dalle impalpabili sfumature, è quello che ci separa dall’esterno. Questo è ciò che Munoz si presta a documentare per osservare il momento in cui la singolarità del proprio mondo interiore si frammenta infrangendosi sul muro del mondo in cui viviamo il nostro tempo.
Claudia Schioppa

“Conosco Claudia Schioppa, da quando l'ho avuta come allieva al Liceo artistico per un anno. Mi sono trovato davanti una ragazzina di 14 anni, piena di creatività e di idee da organizzare, da mettere in forma.
Aveva una personalità forte e la voglia di esprimersi. Il disegno era già il suo mezzo espressivo e una fantasia sfrenata la guidava. Ho ritrovato Claudia davanti all'Accademia di Belle Arti di Roma e mi ha chiesto di venire nel mio studio. Da allora ha collaborato con me in diverse occasioni e l'ho seguita nel suo percorso di ricerca e crescita artistica. Ora Claudia è un artista definita ed in continua evoluzione.”
Simone Bertugno.
Claudia vive a Milano, sta terminando la specialistica a Brera in Terapeutica artistica. Come è appropriato all'azione programmatica della nostra Fondazione, per favorire il percorso dei talenti da noi seguiti, abbiamo contattato Oliver Ressler, artista che stimiamo e con cui Simone Bertugno e Mike
Watson hanno collaborato, per il finissage della sua mostra alla Fondazione Pastificio Cerere. Mike, membro del nostro Comitato Scientifico, curava il progetto Transnational Capitalism Examined, la doppia personale dell’artista austriaco, realizzata in collaborazione con The Gallery Apart .
Abbiamo così creato un ponte tra l'Accademia di Brera, con Massimo Mazzone, docente e Oliver. Claudia ha potuto fare un esperienza di ricerca presso lo spazio di residenza Q21, a Vienna e collaborare direttamente con l'artista Oliver Ressler per la mostra Barricading the Ice Sheets, tenutasi al MSU di Zagabria dal 30.11.2021 al 06.02.2022.
Siamo lieti di costruire relazioni e scambi e di presentavi con il nostro focus, il suo lavoro, sensibile e straordinario.
Aveva una personalità forte e la voglia di esprimersi. Il disegno era già il suo mezzo espressivo e una fantasia sfrenata la guidava. Ho ritrovato Claudia davanti all'Accademia di Belle Arti di Roma e mi ha chiesto di venire nel mio studio. Da allora ha collaborato con me in diverse occasioni e l'ho seguita nel suo percorso di ricerca e crescita artistica. Ora Claudia è un artista definita ed in continua evoluzione.”
Simone Bertugno.
Claudia vive a Milano, sta terminando la specialistica a Brera in Terapeutica artistica. Come è appropriato all'azione programmatica della nostra Fondazione, per favorire il percorso dei talenti da noi seguiti, abbiamo contattato Oliver Ressler, artista che stimiamo e con cui Simone Bertugno e Mike
Watson hanno collaborato, per il finissage della sua mostra alla Fondazione Pastificio Cerere. Mike, membro del nostro Comitato Scientifico, curava il progetto Transnational Capitalism Examined, la doppia personale dell’artista austriaco, realizzata in collaborazione con The Gallery Apart .
Abbiamo così creato un ponte tra l'Accademia di Brera, con Massimo Mazzone, docente e Oliver. Claudia ha potuto fare un esperienza di ricerca presso lo spazio di residenza Q21, a Vienna e collaborare direttamente con l'artista Oliver Ressler per la mostra Barricading the Ice Sheets, tenutasi al MSU di Zagabria dal 30.11.2021 al 06.02.2022.
Siamo lieti di costruire relazioni e scambi e di presentavi con il nostro focus, il suo lavoro, sensibile e straordinario.
Simone Bertugno e Magali Moulinier.
Attratta dal corpo, Claudia, ne fa il luogo privilegiato delle interazioni con il mondo e le sue continue trasformazioni. Il corpo che ci riporta al cosmo in fermento. Lo ritroviamo nel modus operanti dell’artista: Claudia spazia dalle installazioni ai disegni, fino al corpo stesso. Sul e con il quale, i segreti dell’interiorità affiorano come piccole gemme da raccogliere. La sua ricerca poetica non si sofferma su di un medium specifico: la il corpo si fa medium, brulichio esistenziale e perenne mutevolezza, continua metamorfosi.
"Ho incontrato Claudia Schioppa otto anni fa. Non è stata subito vicinanza, ma costruzione di un continuo scambio di pensieri, immagini, consigli. In questo lasso di tempo mutevole di crescite contigue, si sono intessute le reciproche ricerche, fino ad unirsi in una collaborazione ancora in atto.
'Ho trovato un'anima affine'. Si dice così quando i sentimenti si allineano, i corpi sono compresi. Guardo i disegni di Claudia in cui linee spesse ed oscure come la notte, si ingarbugliano al centro dello stomaco.
"(...) il cielo è una sfera attraversata da vie in salita e discesa, riconoscibili per i solchi delle ruote, ma nello stesso tempo rotante vorticosamente in direzione contraria a quella del carro solare; è sospeso ad altezza vertiginosa sopra le terre e i mari che si vedono là in fondo (....)". 1
"Ho incontrato Claudia Schioppa otto anni fa. Non è stata subito vicinanza, ma costruzione di un continuo scambio di pensieri, immagini, consigli. In questo lasso di tempo mutevole di crescite contigue, si sono intessute le reciproche ricerche, fino ad unirsi in una collaborazione ancora in atto.
'Ho trovato un'anima affine'. Si dice così quando i sentimenti si allineano, i corpi sono compresi. Guardo i disegni di Claudia in cui linee spesse ed oscure come la notte, si ingarbugliano al centro dello stomaco.
"(...) il cielo è una sfera attraversata da vie in salita e discesa, riconoscibili per i solchi delle ruote, ma nello stesso tempo rotante vorticosamente in direzione contraria a quella del carro solare; è sospeso ad altezza vertiginosa sopra le terre e i mari che si vedono là in fondo (....)". 1

Riprendo una citazione, un'immagine degli astri, per poter fare emergere il lavoro di questa
artista, un movimento interiore che si accorda ad un movimento del fuori e di un corpo che
vibra a questa densità orchestrale.
Ritorno a sé stessi che fluisce in due direzioni in cui mi riconosco: una, movimento
centripeto verso l'interno (come toccare l'anima), una verso l'esterno (come ritoccare il
mondo), movimenti confluenti. Ciò sgorga nel segno, nella mano che traccia la sua
presenza.
Qui l'immaginario è luogo del possibile a cui continuamente ritornare con torsioni corporee e
pensieri notturni.
Esso è la dimora del non ancora, in cui il reale, per l'artista, ha origini e possibilità di
trasformazione.
Tutto ciò freme e palpita attraversando pensiero, parole, corpo e segno sulla carta.
Concludo offrendo alla ricerca poetica di questa artista un movimento che ha nelle spiralità
la sua forma prediletta. Spirale che torna al centro e poi, come controspinta, si propaga
verso l'esterno e viceversa. Un movimento di andirivieni, come la corrente del mare che
porta avanti e indietro corpo-anima-mondo.”
Aura Monsalves Munoz
1 Italo Calvino, “Gli Indistinti Confini”, p.VIII, 1979; in Ovidio, “Metamorfosi”, Enaudi, 2015
1 Italo Calvino, “Gli Indistinti Confini”, p.VIII, 1979; in Ovidio, “Metamorfosi”, Enaudi, 2015
“Penso che non sia possibile descrivere la ricerca come un interesse, poiché ritengo sia piuttosto una tensione nata dalla necessità di dialogare con una o più parti del cosmo che ci circonda. Tuttavia ritengo che il mondo attorno venga descritto dagli oggetti, ma sentivo che la voce delle cose nascondeva dei segreti. Sono entrata in autentico contatto con l’Arte ed ho compreso che fosse questa il segno di tale tensione, il senso e l’esperienza. Ho qui capito di non essere sola nell’amare i segreti del mondo, ho capito che l’Arte racconta questa incessante e continua comunione con il tutto e, semplicemente, non è possibile sottrarsene.”
Claudia Schioppa, estratto da intervista di Venticento (07/12/ 2020)
Claudia Schioppa, estratto da intervista di Venticento (07/12/ 2020)
lorem
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L’Erbario del selvatico urbano
Nell'ambito del progetto PLATEIA, il nostro partner, l’Ecomuseo Casilino, intende interrogare Largo Perestrello alla luce della sua relazione con il contesto territoriale, la storia del luogo e la storia del territorio. Attraverso il recupero della memoria selvatica della piazza e del selvatico urbano che si è impadronito e di ogni spazio in cui la natura riesce ad avere la meglio sul costruito, si vuole definire una narrazione ed un immaginario che sottende la storia.
L'Erbario del selvatico urbano, un percorso laboratoriale di quartiere, a cura di Ecomuseo Casilino :
“Nei giorni scorsi, il 23 e 24 luglio, accompagnati da Rossella Mortellaro, abbiamo completato un laboratorio di botanica con i bambini e le bambine della Casa delle Arti e del Gioco gestito dal CEMEA del Mezzogiorno.Realizzato per Plateia, l'attività è propedeutica ad avviare un processo di reframe di una piazza del quartiere.
Con i bambini e le bambine abbiamo attraversato il quartiere di Tor Pignattara (versante Marranella), sulla orme dei grandi botanici del passato che proprio qui avevano raccolto diverse specie. La raccolta è stata fruttuosa ed estremamente interessante, tanto che abbiamo deciso di realizzare un erbario del quartiere, il primo (se non andiamo errati) che sia mai stato realizzato.
Dopo aver campionato decine di specie, le abbiamo puntualmente schedate e proceduto alla loro essiccazione e tra qualche settimana le prime schede saranno pronte e comporranno una mostra che allestiremo a settembre.
Dal confronto con operatori e bambin* è emerso chiaramente che questo paesaggio (troppo spesso e frettolosamente confuso con il degrado) ci sembra un ottimo strumento
Nell'ambito del progetto PLATEIA, il nostro partner, l’Ecomuseo Casilino, intende interrogare Largo Perestrello alla luce della sua relazione con il contesto territoriale, la storia del luogo e la storia del territorio. Attraverso il recupero della memoria selvatica della piazza e del selvatico urbano che si è impadronito e di ogni spazio in cui la natura riesce ad avere la meglio sul costruito, si vuole definire una narrazione ed un immaginario che sottende la storia.
L'Erbario del selvatico urbano, un percorso laboratoriale di quartiere, a cura di Ecomuseo Casilino :
“Nei giorni scorsi, il 23 e 24 luglio, accompagnati da Rossella Mortellaro, abbiamo completato un laboratorio di botanica con i bambini e le bambine della Casa delle Arti e del Gioco gestito dal CEMEA del Mezzogiorno.Realizzato per Plateia, l'attività è propedeutica ad avviare un processo di reframe di una piazza del quartiere.
Con i bambini e le bambine abbiamo attraversato il quartiere di Tor Pignattara (versante Marranella), sulla orme dei grandi botanici del passato che proprio qui avevano raccolto diverse specie. La raccolta è stata fruttuosa ed estremamente interessante, tanto che abbiamo deciso di realizzare un erbario del quartiere, il primo (se non andiamo errati) che sia mai stato realizzato.
Dopo aver campionato decine di specie, le abbiamo puntualmente schedate e proceduto alla loro essiccazione e tra qualche settimana le prime schede saranno pronte e comporranno una mostra che allestiremo a settembre.
Dal confronto con operatori e bambin* è emerso chiaramente che questo paesaggio (troppo spesso e frettolosamente confuso con il degrado) ci sembra un ottimo strumento
interpretativo del territorio. Crediamo che questo quartiere condivida tanto con il selvatico, tanto da poter vedere in quest’ultimo una cifra interpretativa dell'identità di Tor Pignattara: sa resistere, sa adattarsi, sa essere antifrag
ile, sa accogliere, sa trovare equilibrio nella complessità, sa rigenerarsi. E ovviamente... è difficilmente controllabile.
Chissà se seguendo questa piccola intuizione non si possa trovare la chiave di volta per una “riscrittura” dello spazio pubblico di questo territorio ?
Staremo a vedere. La ricerca è appena iniziata! ”
Chissà se seguendo questa piccola intuizione non si possa trovare la chiave di volta per una “riscrittura” dello spazio pubblico di questo territorio ?
Staremo a vedere. La ricerca è appena iniziata! ”
Plateia | Largo Perestrello
La Fondazione Bertugno-Moulinier presenta il progetto PLATEIA, vincitore del bando “New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement” dedicato alla partecipazione civica.
Riunire comunità formali ed informali per rigenerare una piazza, Largo Perestrello, nella periferia di Roma, nel cuore del quartiere Tor Pignattara/Marranella, riconquistando il senso di comunità ed appartenenza e riconnettendosi con la natura: questo è PLATEIA - Comunità per la rigenerazione verde e urbana, un progetto promosso dalla Fondazione Bertugno-Moulinier, insieme al Municipio V di Roma, ad Orizzontale, Ecomuseo Casilino e Associazione Pisacane 0-99, vincitore del bando New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement dedicato alla partecipazione civica e finanziato dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un organismo dell’Unione Europea.
PLATEIA vuole tentare di consolidare e portare a compimento il processo iniziato da anni dalle tante realtà territoriali presenti, riunite ora intorno ai tavoli di lavoro per riprogettare la piazza sulle indicazioni e le necessità dei suoi abitanti, riportando il verde come elemento di benessere, e restituendo così alla città e al suo quartiere un’agorà, un luogo di incontri e scambio, di gioco per i bambini, di cultura ed espressione, voluto dalle comunità e nato da un progetto comune per costruire un modello di self-governance.
La Fondazione Bertugno-Moulinier presenta il progetto PLATEIA, vincitore del bando “New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement” dedicato alla partecipazione civica.
Riunire comunità formali ed informali per rigenerare una piazza, Largo Perestrello, nella periferia di Roma, nel cuore del quartiere Tor Pignattara/Marranella, riconquistando il senso di comunità ed appartenenza e riconnettendosi con la natura: questo è PLATEIA - Comunità per la rigenerazione verde e urbana, un progetto promosso dalla Fondazione Bertugno-Moulinier, insieme al Municipio V di Roma, ad Orizzontale, Ecomuseo Casilino e Associazione Pisacane 0-99, vincitore del bando New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement dedicato alla partecipazione civica e finanziato dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un organismo dell’Unione Europea.
PLATEIA vuole tentare di consolidare e portare a compimento il processo iniziato da anni dalle tante realtà territoriali presenti, riunite ora intorno ai tavoli di lavoro per riprogettare la piazza sulle indicazioni e le necessità dei suoi abitanti, riportando il verde come elemento di benessere, e restituendo così alla città e al suo quartiere un’agorà, un luogo di incontri e scambio, di gioco per i bambini, di cultura ed espressione, voluto dalle comunità e nato da un progetto comune per costruire un modello di self-governance.

Largo Perestrello, lo spazio centro focale del progetto PLATEIA, è un'area di 1400 mq costruito come copertura di un parcheggio interrato, e riassume perfettamente le complessità del territorio e delle sue trasformazioni: nato come quartiere operaio, Tor Pignattara presenta un tessuto edilizio frammentato, risultato da iniziative spontanee, abitato da diverse comunità provenienti da Bangladesh, Cina, Filippine, Romania, Egitto e Perù. Proprio per la carenza di spazi pubblici, luoghi di aggregazione e servizi, gli abitanti della zona hanno iniziato a utilizzare la “piazza”, come luogo di attivazione di diverse attività culturali.

Festa scuola Pisacane (courtesy associazione Pisacane)


“PLATEIA - Communities for green and Urban regeneration”, è sostenuto dal European Institute of Innovation and Technology (EIT), un organismo dell'Unione Europea.
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